Mary Pifford war eine Frau

per santo stefano ho fatto una passeggiata al lago con una delle mie più care amiche mantovane. con lei mi lamentavo di quanto fosse asettico quel bar in cui ci siamo fermate, senza anima, nè un briciolo di calore. mi sorprendevo della tamarraggine di chi passeggiava per le vie, oltre alla totale omologazione di quel posto e pensavo che ormai mi sto abituando sempre più al “bello” di berlino o, per lo meno, a quello che a me piace.

ma alla sera.. beh, alla sera sono andata al concerto dei laurex pallas al “luci d’alba“, uno dei locali storici, anzi IL locale storico di padenghe (sul garda): da trent’anni questo piano bar è aperto tutte le sere e il pianista – nonchè titolare – intona allo stesso modo tutti i grandi classici. ordini da bere col citofono e chissà quante coppie avran visto nascere quei divanetti.

così la distanza tra berlino e l’italia di colpo si azzera, almeno per me. l’atmosfera è kitsch ma è vera perchè c’è una bella differenza tra l’essere kitsch e l’essere tamarri. è un po’ come un viaggio nel tempo, in tutti i tempi. e così quello diventa il posto ideale per sorseggiare un cocktail, anche più d’uno. proviamo il mary pifford e il voronoff.

ma chi era poi questa mary pifford? qualcuno di speciale se merita il gusto amarena e due ciliegine nel bicchiere. ce lo chiediamo eccome, tanto da porre il quesito alla stravagante cameriera in servizio da quei 30 gloriosi anni. ” mi scusi, una domanda: ma mary pifford?”

“beh, mary pifford….. era…… una donna!”. arguta e preparata la cameriera. una semplice risposta per una semplice curiosità.

i laurex pallas suonano e si inseriscono perfettamente in questa cornice fuori dai nostri tempi. loro suonano e tu ti senti a casa e capisci che tra berlino e qui di distanza non ce n’è.